Comunicato stampa n.1
Roma, 30 marzo 2007
Dopo la storica
traversata oceanica compiuta il secolo scorso da tre marinai italiani e in
occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, ARIE
Associazione Recupero Imbarcazioni d’Epoca farà rivivere una fra le più
antiche e importanti barche d’epoca italiane
Il Leone di Caprera, capace il secolo
scorso di una memorabile traversata oceanica condotta da tre marinai italiani,
torna protagonista in Italia in occasione del bicentenario della nascita di
Giuseppe Garibaldi. La piccola baleniera con armo a goletta - oggi proprietà
del Comune di Milano, Civiche Raccolte
Storiche Museo del Risorgimento – che era ospitata ed esposta al pubblico
presso
La rinascita del Leone di Caprera. Il progetto di restauro
“Il progetto - ha dichiarato Serena
Galvani, presidente dell’associazione ARIE
che da otto anni si adopera perché il cimelio venga restaurato - intende
recuperare una memoria storica poco conosciuta, che ha reso orgogliosa la storia
della Marineria italiana. Dedico grande parte della mia vita – ha aggiunto
Il progetto di restauro museale, concepito e promosso da ARIE (Associazione per il Recupero delle Imbarcazioni d'Epoca) con i fondi messi a disposizione dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, grazie all’interessamento del Comune di Camerota, alla collaborazione e alla sensibilità della Guardia di Finanza - Comando Generale, Centro Navale di Formia, Sezione Vela Fiamme Gialle, del Comune di Milano e Museo del Risorgimento di Milano, ha preso il via venerdì 23 marzo 2007, con il trasporto dell’imbarcazione a Livorno per l’inizio dei lavori di restauro. Gli interventi dureranno all'incirca 24 mesi, e avranno luogo nella città toscana presso il cantiere specializzato 'Old Fashioned Boats' di Francesco Crabuzza. A supervisionare i lavori, l’architetto Gino Ciriaci coordinatore scientifico del restauro del Leone di Caprera.
ARIE. Profilo
Fondata nel
Brevi cenni storici
Il Leone di Caprera, il cui nome è una dedica all’eroe dei due Mondi, è un ‘piccolo guscio di noce’ protagonista di una straordinaria traversata dell'Oceano Atlantico compiuta da tre coraggiosi e determinati marinai italiani. Il capo della spedizione Vincenzo Fondacaro di Bagnara Calabra (Reggio Calabria), e i suoi due compagni Orlando Grassoni di Ancona e il cilentano Pietro Troccoli di Marina di Camerota (Salerno), partono infatti il 3 ottobre 1880 da Montevideo (Uruguay) alla volta dell’Europa, che raggiungono dopo varie peripezie il 9 gennaio 1881 entrando a Las Palmas (Isole Canarie). Il Leone di Caprera arriva in Italia solo nel giugno del 1881, quando una nave lo trasporta nel porto di Livorno. L’imbarcazione è quindi esposta nel laghetto della Villa Reale di Monza e successivamente all’Arsenale di Venezia. Dal 1932 entra a far parte del Civico Museo Navale Didattico di Milano. Nel 1953 il Leone di Caprera è trasferito al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, dove rimane fino all’agosto del 1995, quando viene trasferito a Marina di Camerota. Da allora l’imbarcazione era ricoverata ed esposta al pubblico presso la grotta di Lentiscelle.
Considerando l’importante storia che
questa imbarcazione rappresenta per l’Italia e per
Scheda tecnica
Nome: Leone di Caprera
Luogo e data di costruzione: Maestro d’ascia: Luigi Briasco di Montevideo (Uruguay), 1879
Varo: Montevideo (Uruguay), marzo 1880
Tipo: Imbarcazione da diporto tipo baleniera, armata a goletta
Caratteristiche: Costruzione in legno a fasciame longitudinale di algarrobo, con fasciame interno parziale. Strutture in massello di algarrobo, con chiodagione interamente in rame. Ponte di coperta in filarotti di noce, pino bianco e cannella. All’interno si nota la presenza di due cilindri di rame sigillati, aventi funzione di “riserva di spinta” (per aiutare il galleggiamento in caso di infiltrazioni d’acqua per cedimento del fasciame).
Dimensioni: lunghezza
Proprietà: Comune di Milano, Civiche Raccolte Storiche - Museo del Risorgimento
Ringraziamenti e contributi speciali
Oltre agli Enti e ai Comuni coinvolti già
citati è doveroso sottolineare l’attenzione prestata dall'Istituto
Centrale per il Restauro di Roma nell’approvazione del progetto di
restauro presentato da ARIE, quella
dello Studio Pera di Roma per la
consulenza amministrativa e contrattuale e Christian e Gianni Paulucci di Lamas Divisione Nautica-Bologna per
le agevolazioni assicurative dedicate. Un ringraziamento particolare alla Guardia
di Finanza, il cui Comando Generale ha concesso per
questo prestigioso trasporto l’utilizzo
dei mezzi del Centro Navale di
Formia idonei e delle scorte, a sottolineare la testimonianza
della sensibilità del Corpo per gli interventi e la collaborazione nel
settore storico e velico. Non nuovo il contributo degli uomini delle Fiamme
Gialle allo sport velico e alla memoria storica del Leone di Caprera: il 2
maggio 2004 Pino Veneroso,
maresciallo del Contingente di Mare in pensione della Guardia di Finanza nonché
valente uomo di Mare, ha compiuto insieme a due compagni la medesima traversata
del Leone a bordo di Jutta, la sua imbarcazione di
Comunicato
stampa n. 2
Roma,
24 maggio 2007
Gli
studenti di Pisciotta (Salerno) custodiranno la sciabola di Giuseppe Garibaldi
Venerdì
25 maggio il pronipote dell’Eroe dei Due Mondi consegnerà agli studenti
salernitani la copia della sciabola che l’Associazione Emigrati Campani in
Uruguay ha realizzato sia in ricordo del celeberrimo condottiero sia per
riscattare un antico debito nei confronti dei tre eroi che condussero la
traversata atlantica a bordo del mitico Leone di Caprera
In occasione dei festeggiamenti per il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, una delegazione di studenti dell’Istituto Comprensivo di Pisciotta (Salerno) si recherà all’isola di Caprera per prendere in consegna dalle mani del Dr. Giuseppe Garibaldi, pronipote dell’Eroe dei Due Mondi, la copia della sciabola che l’AERCU (Associazione Emigrati Campani in Uruguay), assieme al Consolato italiano di Montevideo, ha voluto forgiare sia in ricordo del celeberrimo condottiero e patriota sia per riscattare un antico debito nei confronti dei tre eroi che avrebbero voluto portarla con loro durante la traversata atlantica a bordo della mitica goletta Leone di Caprera. Ai tempi della traversata infatti, la sfiducia della comunità italiana nell’impresa di Fondacaro e compagni impedì che la spada stessa venisse realizzata e loro affidata.
La
delegazione sarà accompagnata da Pino Veneroso, maresciallo in pensione del
Contingente Mare della Guardia di Finanza, e da Angelo Dettori, vicepresidente
di ARIE Associazione Recupero Imbarcazioni d’Epoca e consigliere di Ai.Ve.L
(Associazione Italiana Vela Latina), con cui ARIE vanta una lunga collaborazione
sul recupero della marineria legata alle Vele Latine in Sardegna. Pino Veneroso
nell’agosto 2004 insieme a Emil Kamaid e a Gabriele Vita ripercorse la rotta
del Leone di Caprera a bordo di Jutta, imbarcazione di
Il
Leone di Caprera, il cui nome è una dedica all’eroe dei due Mondi, è una
piccola baleniera protagonista di una straordinaria traversata dell'Oceano
Atlantico compiuta da tre coraggiosi e determinati marinai italiani. Il capo
della spedizione Vincenzo Fondacaro di Bagnara Calabra (Reggio Calabria), e i
suoi due compagni Orlando Grassoni di Ancona e il cilentano Pietro Troccoli di
Marina di Camerota (Salerno), partirono infatti il 3 ottobre 1880 da Montevideo
(Uruguay) alla volta dell’Europa, che raggiunsero dopo varie peripezie il 9
gennaio 1881 entrando a Las Palmas (Isole Canarie).
Il
Leone di Caprera giunse in Italia solo nel giugno del 1881, quando una nave lo
trasportò nel porto di Livorno. L’imbarcazione fu all’epoca esposta nel
laghetto della Villa Reale di Monza e successivamente all’Arsenale di Venezia.
Dal 1932 entrò a far parte del Civico Museo Navale Didattico di Milano. Nel
1953 il Leone di Caprera fu trasferito al Museo della Scienza e della Tecnologia
di Milano, dove rimase fino all’agosto del 1995, quando venne trasferito a
Marina di Camerota. Da allora l’imbarcazione, di proprietà del Comune di
Milano, Civiche Raccolte Storiche Museo del Risorgimento, è stata ricoverata ed
esposta al pubblico presso la grotta di Lentiscelle. Trasportato lo scorso marzo
a Livorno con l’aiuto della Guardia di Finanza e della Sezione Vela delle
Fiamme Gialle, attualmente il Leone si trova presso il cantiere Old Fashioned
Boats per il progetto di restauro museale concepito e promosso da ARIE e resosi
possibile grazie ai fondi messi a disposizione, attraverso il Comune di Camerota,
dal Ministero dei Beni Ambientali.
Per
ulteriori informazioni alla Stampa
Sandro Bagno, 0039.339.5089835 Email abagno@ismitalia.it
Serena
Galvani, ARIE, 0039.335.383288 Email segalva@tin.it info@arie.italia.it
www.arie-italia.it